...ma lungo che duri!
Così recitava il mio prof di ginnastica alle superiori.
Ma dalla poesia siamo passati alla matematica.
Tutti i lettori maschi devono ammettere che almeno una volta nella vita se lo sono misurati... cosa? Dai, abbiamo capito tutti.
Avevo un compagno con il padre cacciatore: è partito misurandoselo con i pallini, poi con le cartucce, e dunque, in adolescenza, è passato alla doppietta.
Un'altro, figlio di architetto, approfittava di nascosto del pantografo del babbo.
Non vi dico come si incazzava, a causa del mio compagno di banco, il padre pompiere costretto ogni volta a dover riavvolgere la manichetta dell'idrante...
La gara di righello coi compagni sinceramente non l'ho mai fatta, ma me lo sono misurato anch'io: una volta sola, in cameretta e ci sono rimasto talmente male che ho spaccato il righello (più volte, forse così...).
Oggi mi ritorna la voglia di rimisurarmelo (cavolo! se non avessi buttato quei pezzetti di righello...!!).
Napoli, 23 aprile 2008
Cinque studenti della scuola media di Sant'Antimo, la Giovanni XIII di via Piave, sembra si siano appartati in un'aula con la supplente 40enne. Righello alla mano, l'obiettivo era di stabilire ed individuare un vincitore (il secondo premio è andato al righello più bello).
L'insegnante e i ragazzi sono stati denunciati per reati sessuali.
Il caso è venuto alla luce, pare, in base ad una denuncia anonima...
MA ANDIAMO: sappiamo tutti chi è stato a fare la spia, su. Chi dei cinque ha perso? E allora...
Quello che non capisco è: ai miei tempi ste cose succedevano, ma tra noi ragazzi, non con le insegnanti presenti. Perchè dunque, invece di far partire denunce e sospensioni, non premiamo certi eroi dei nostri tempi?
Mah... chissà... se magari lo accosto al righello di word...